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Nessuno lo sapeva che eravamo santi - Fuori abbonamento

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Domenica, 14. Maggio 2017, 18:30
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1956/2016 - 60° Anniversario "Marcinelle - Bois du Cazier"

Compagnia Teatrale il Piccolo resto/Associazione Culturale L'Altritalia

Liberamente tratto dall'omonimo poemetto di Eraldo Miscia

Drammaturgia e regia Eva Martelli

Ingresso 10€ . Prevendita Nuova Libreria Barbati Via degl Abruzzi 15 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


Un giorno di primavera di non molti anni fa, in una piazza piena di sole e di vento, una giovane donna siciliana trapiantata per amore a Lanciano si trasformò ai miei occhi e diventò un quadro.
La vedevo vestita di nero. Con la mano destra spingeva una vecchia carrozzina degli anni 50, con le ruote grandi e bianche.
Il bambino non si vedeva. Forse dormiva.
Altre visioni apparvero: una donna vestita con il blu degli operai, una coperta matrimoniale, una talare, l’acqua, la pasta fatta in casa, un arcolaio, la camicia di un neonato.
Sotto gli archi possenti di un antico ponte, un gruppo di donne animate da recondite passioni animarono quelle visioni.
Si parlava di miniera e di profondità nel buio della terra.
Lumini e voci battevano il tempo del discorso.
Poi venne il tempo di andare nella miniera vera, dove la memoria dei morti risuonava in ogni pietra.
Uomini anziani la disseppellivano.
Incontri veri e sguardi di emigranti.
Camicie bianche sporche di polvere nera.
Il francese mischiato alla lingua madre.
Italiani di ieri e di oggi a tavola con sorrisi e rimpianti.
Duro e spietato fu interrompere il tempo dell’accordo. La vita ci detta la pausa.
Poi… Una dolce estate familiare, funestata dal tremore della terra, portò nuove visioni.
Stavolta le donne premevano per entrare nel quadro.
Visi forti di madri, visi dolci di fanciulle, visi seri e duri, visi allargati di sorriso.
Tante. Madri, mogli, sorelle, amiche.
Donne vere come nei quadri d’autore.
Donne che conoscono il pianto e il riso,
l’accoglienza e l’abbandono, il coraggio e la paura.
Donne che tremano e piangono al ricordo di un dolore.
Donne che si abbandonano al pensiero di una malizia.
Donne coraggiose che affrontano insieme un viaggio ignoto.
La meta è lontana. Le onde sconquassano il legno.
Sudore, affanno, fatica.
Un lembo di terra appare all’orizzonte.
Profuma la terra solo a guardarla.
Lieve al piede di chi la calpesta.
Terra dolce e aspra insieme.
Terra dei padri.
Terra che basta a coprire una bara.
Terra dei sogni.
Terra che si muove. E si muovono i corpi.
Sale dal profondo un respiro diverso.
Un respiro di vita.
Respiro di una. Respiro di tutte.
I visi riprendono aria.
Si stende il bucato.
Un nuovo mattino regala profumo di fresco.
Una terra lontana accoglie l’accordo.
Sui passi di antichi eremiti si segue il tracciato. Si porta memoria di pietre, di chiese e di monti.
Il mare irrompe nei sorrisi.
Poi … Il quadro è davanti ai miei occhi.
E’ bello e potente da fare paura. Il tempo è sospeso.
Il ghiaccio illumina i visi.
Il nero affonda il pensiero.
L’accordo procede infinito.
Lo sguardo rimane colpito.
Uno scroscio di acqua corrente chiude l’afflato.
E’ tempo di abbracci, di baci e di doni.
La terra di casa ci aspetta.
La casa è diversa. Si colora di nuovo di giallo, di verde, di azzurro, di rosa e di rosso.
Colori che abbiamo scoperto percorrendo la strada.
Colori che invadono il nero del fondo.
Eva Martelli
...dedicato a tutti coloro che hanno partecipato nel corso degli anni a "Nessuno lo sapeva che eravamo santi"...
Grazie per le foto a: Alessandro Tenaglia, Velia Giangiordano, Antonella Scampoli, Beatrice Fosco, Dominique Berardozzi.

 

Luogo Teatro Fenaroli

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