RECENSIONE SPETTACOLO “SEI GRADI” di Giobbe Covatta

A digiuno di recensioni e di informazioni sulla materia dello spettacolo, il titolo poteva avere mille significati diversi. Di fatto però lo spettacolo è incentrato sul noto problema del surriscaldamento globale, su cui da parecchi anni l’umanità dibatte. Questi sei gradi non sono nient’altro che l’aumento di temperatura che il nostro pianeta non dovrà raggiungere se ci teniamo alla nostra vita. Sì, perché con sei gradi in più sul nostro pianeta si estinguerebbero tutte le forme di vita. L’autore e protagonista dello spettacolo ha lasciato intendere molto bene questa estrema ipotesi. Ha impostato lo spettacolo in un racconto di quella che fu la Terra negli anni precedenti al 2100. Un tuffo in un’ epoca che non conosceremo noi, né tantomeno i nostri figli e nipoti se gli abitanti del mondo non cambieranno i propri stili di vita.

Il racconto avanzava gradualmente nel tempo in parallelo con il graduale aumento della temperatura, di uno, due, tre gradi, fino ad arrivare a sei con la fine dell’umanità. Ad ogni innalzamento della temperatura l’attore descriveva la situazione del pianeta e dei suoi abitanti con riferimenti scientifici, intervallati da una irresistibile comicità volta a sdrammatizzare e a rendere più piacevole quello che era in realtà un ipotetico viaggio dell’orrore. La satira faceva da protagonista accompagnata da un irriverente umorismo tutto originale, fatto anche di dialogo con il pubblico, che sembrava aver apprezzato di buon grado lo spettacolo. Riferimenti significanti sono stati fatti alle situazioni politiche che caratterizzano l’occidente e l’oriente, il settentrione e il meridione e al modo in cui esse hanno accentuato il declino del pianeta.

 

Spettacolo molto profondo e al contempo esilarante, combinato in maniera egregia da Giobbe Covatta che è riuscito a sollevare un tema di cui, per certi versi, se  ne dibatte fin troppo, catapultandolo nella gremita sala del Cinema Maestoso in maniera comica, così da renderlo più appetibile e comprensibile. Il suo modo di spiegare alcuni concetti non è stato in stile documentario, ma vivace,  proprio come lo spettacolo teatrale. Ed è forse questa la chiave che ha reso tutto così interessante: il fatto che avvenisse “in diretta”. La comicità ha condito il tutto con un senso di spensieratezza che però ha fatto arrivare i concetti-chiave senza disperderli in una vana risata. Lo spettacolo è stato insomma accattivante ed è riuscito a toccare  le menti, e perché no anche i cuori, di tutti coloro che non si sono fermati alle battute di spirito. 

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Teatro Ragazzi - Mimmo e piccolo - SALA MAZZINI

Domenica 23 marzo ore 17.30 Sala Mazzini

Teatro Ragazzi  La bella e la bestia  MIMMO E PICCOLO

con Lino Terra, Nicoletta Briganti, Natascia Zanni - musiche Gustavo Capitò - regia Lino Terra
3 - 8 anni - teatro di figura

Ultimo appuntamento con A teatro con mamma e papà, programmazione stagionale di spettacoli domenicali per i ragazzi e per le famiglie ideata e curata dal Teatro Stabile di Innovazione L’Uovo in collaborazione con l’Amministrazione Comunale.

A seguito della chiusura temporanea del Teatro “Fenaroli”  lo spettacolo si terrà alla Sala Mazzini con consueto inizio alle ore 17.30; lo spettacolo "La bella e la bestia” è stato sostituito con "MIMMO E PICCOLO".

E’ lo spettacolo più rappresentato della Compagnia, quello che meglio di ogni altro si adatta all’attenzione e alla comprensione dei bambini, rispettandone la sensibilità e stimolandone la fantasia.
La storia si articola su di una struttura scenica molto semplice ma altrettanto efficace nel riprodurre gli stessi meccanismi di associazione di idee e di immagini da sempre presenti nei giovani spettatori.
Piccolo è un burattino molto...piccolo. La sua piccola storia è racchiusa all’interno di uno spazio che lo vede nascere e vivere e scoprire tutto quanto c’è da scoprire. Come in un quaderno dove i bambini disegnano le loro storie ed i loro personaggi, il mondo di Piccolo è tutto da inventare e da riempire, da colorare e da completare. La sua vita è un foglio di carta bianca e pulita dove tutto può accadere; è sufficiente disegnarvi il mare perché su quel mare Piccolo possa navigare e poi naufragare ed infine salvarsi su di una piccola isola che lo accoglierà bagnato ed impaurito. Con Piccolo gioca un “grande”: Mimmo.
Mimmo è un grande un po’ buono e un po’ cattivo, un po’ simpatico e un po’ no; un grande non si aspettava un compagno così...piccolo e che qualche volta non sa resistere alla tentazione di dimostrarsi più forte e più importante dell’altro. Tra i due si sviluppa così un rapporto continuo, ora pacifico e sereno, ora costruito su piccole ripicche e dispetti, a volte anche di rabbia, ma che si concluderà alla fine con una inevitabile collaborazione fra i due unici protagonisti e antagonisti della storia. Scenicamente lo spettacolo è costituito da uno spazio-teatrino dove Piccolo vive la sua storia e dove Mimmo gli disegna o gli porge semplici ed usuali oggetti che ambientano o modificano le sue vicende. I due comunicano tra loro e con il pubblico con tanti gesti, smorfie, qualche suono e parole.

Biglietti in vendita al botteghino dalle ore 16.00. Per ulteriori informazioni 349.1504259
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Teatro Ragazzi - Fiabe Ritrovate

Domenica 23 Febbraio 2014 ore 17:30

Fontemaggiore, Perugia
fascia d’età: 3-10 anni
Biglietti in vendita presso il botteghino del teatro il giorno dello spettacolo dalle 15.30

Due uccelli dalle piume variopinte sono in missione per il loro re: ritrovare le fiabe originarie dell’Umbria. Il re degli uccelli possiede tutte le fiabe italiane tranne quelle umbre, perché sembra che in questa regione, stranamente, non ne siano mai state inventate. Così, dopo un lungo viaggio, finalmente arrivano in Umbria per iniziare la loro ricerca. Sono stanchi e affamati, preoccupati per le loro magnifiche piume che nel frattempo si sono un po’ sciupate e soprattutto, vanitosi e sciocchi come sono, non capiscono il senso della loro impresa. Per loro le fiabe non hanno alcun valore, sono sciocchezze che si raccontano ai bambini e credono che il loro re sia diventato un vecchio rincitrullito. Con immenso stupore dei due uccelli però, il viaggio attraverso le fiabe umbre si rivela ricco di grandi emozioni e dopo aver imparato cosa sono l’amore, il coraggio e la paura, fanno ritorno dal loro re, orgogliosi di potergli consegnare un grande tesoro.
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Il balcone di Golda

Il balcone di Golda è un monologo scritto da William Gibson, incentrato sulla vita della premier israeliana, Golda Meir, interpretata magnificamente da Paola Gassman.
Pertanto non appena il sipario si apre, vediamo un palcoscenico brullo e crudo, dove la Meir, seduta su di una sedia, rimembra le sue vicende passate, ormai anziana e claudicante.
Nonostante tutto, la Gassman riesce a rendere il palco dinamico ed efficiente, malgrado ci siano solamente due sedie ed un tavolo; infatti è capace di far immaginare al pubblico i luoghi più impensabili, che caratterizzarono la vita della Meir.
Inoltre, essendo questo uno dei monologhi più lunghi,  la rappresentazione della Gassman è stata poco tediosa ed assai coinvolgente; difatti l'attrice ci ha trasmesso l'idea di una donna comune, che per sopportare il grande peso del suo incarico, preponderante per l'equilibrio del paese, sopravvive con "sigarette e caffé"; trasportandoci nella dimensione quotidiana di quegli anni e suscitando emozioni per nulla piacevoli, eppure imprescindibili dalla piena comprensione della condizione umana e del valore di Golda Meir.
In conclusione l'opera è alquanto avvincente e conduce lo spettatore verso una riflessione non indifferente, su una delle questioni più importanti, il sionismo.
 
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L'uomo del destino

L'uomo del destino di Yasmina Reza, ci racconta, di un incontro quasi del tutto chimerico, tra un famoso scrittore, Paul Parsky, interpretato brillantemente da Orso Maria Guerrini e, una sua lettrice accanita, Martha, impersonata in modo altrettanto singolare da Cristina Sebastianelli.
L'opera, nella sua apparente semplicità, è stata rappresentata accuratamente, in quanto è riuscita ad emozionare il pubblico, ma soprattutto a trasmettere il messaggio perorato dall'autrice, in tutte le sue sfumature.
Personalmente ho compreso la fugacità della vita e di tutte le sue componenti con le quali entriamo in conflitto ogni giorno, non riuscendo ad "assaporarle" fino in fondo.
In conclusione questo spettacolo ci ha condotto verso una riflessione reale ancora aperta, alla quale solo il nostro "io" può dare una risposta.
Andrea Torosantucci 
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Teatro Ragazzi - L'imperatore vanesio...

L’IMPERATORE VANESIO L’EFFIMERO MERAVIGLIOSO, SINNAI - Teatro Ragazzi

Domenica 9 Febbraio 2014 ore 17:30

fascia d’età: 4-10 anni
Biglietti in vendita presso il botteghino del teatro il giorno dello spettacolo dalle 15.30

Lo spettacolo, ispirato alla fiaba di Andersen “I vestiti nuovi dell’imperatore”, nasce dalla voglia di ridicolizzare un potere che dovrebbe governare e rappresentare, ma al contrario si ripiega in un narcisismo che richiede sempre nuove risorse economiche per essere alimentato. Nessuno dei tre personaggi di questa versione teatrale – l’imperatore, la regina e il sarto truffatore – è un’anima pura: ognunoè invece vittima e al contempo vessatore dell’altro, fino a disegnare una corte grottesca dove regna sovrano l’individualismo. Lo spettacolo affronta questi temi in maniera leggera,bizzarra e divertente, attraverso un montaggio delle azioni serrato, in cui i personaggi si intrecciano fra loro in un gioco continuo, arricchito da scena, oggetti e costumi che provengono dal mondo dell’illustrazione.

 
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Teatro Ragazzi - Il Pifferaio magico

Domenica 26 Gennaio 2014 ore 17:30

produzione L’Uovo Teatro Stabile di Innovazione

fascia d’età: 5-10 anni
Biglietti in vendita sabato 25 gennaio (16/19) e domenica 26 gennaio (15.30-17.30)

info: 349.1504259 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il pifferaio di Hamelin, o Il pifferaio magico, è una fiaba tradizionale tedesca, trascritta, fra gli altri, dai fratelli Grimm e molto probabilmente ispirata a un evento tragico realmente accaduto in Bassa Sassonia, nel XIII secolo. La versione di Maria Cristina Giambruno si sgancia dalla collocazione spazio-temporale e rende attuali i contenuti del racconto collegandoli al drammatico problema della gestione dei rifiuti. Così i topi infestanti della fiaba tradizionale diventano ratti pericolosamente aggressivi mutati dai residui chimici contenuti nella spazzatura e il pifferaio – originariamente enigmatico – si fa benefattore, seppure ad alcune condizioni. Immutato, invece, il personaggio del borgomastro, avido uomo dalla memoria corta, poco avvezzo a mantenere le promesse. Il finale? E’ lieto per chi se lo merita.

Trama
In un paese lontano lontano, ma neanche tanto, a causa della maleducazione di molti abitanti che spendono, spandono, comprano e buttano senza pensare all’ambiente e soprattutto per colpa degli amministratori noncuranti, mucchi di rifiuti si sono ammassati dappertutto. Le strade sono disseminate di ogni genere di immondizia e il puzzo è insopportabile, tanto che persino i gatti - che normalmente non disdegnerebbero un giretto nella spazzatura in cerca di qualche prelibatezza - ora sono così disgustati da decidere di andarsene via. E come dice il proverbio “quando il gatto non c’è i topi ballano”. Stavolta però si tratta di ratti, diventati grandi, aggressivi e pericolosi a causa dei residui chimici contenuti nell’immondizia di cui si sono nutriti. La loro presenza minaccia gli abitanti, costretti a barricarsi in casa insieme ai loro bimbi, tristissimi perché non possono più uscire a giocare. …questo non è un paese per bimbi… Alla fine il sindaco, dopo aver lasciato che la situazione trascendesse in emergenza, si decide ad emanare un bando in cui promette una lauta ricompensa a chi riuscirà a debellare l’immondo flagello. Ed ecco presentarsi un suonatore di piffero che garantisce al primo cittadino di essere in grado di portare via tutti i topi ammaliandoli con la musica del suo strumento. In cambio, però, egli esige che sia risolta una volta per tutte la questione immondizia. Detto fatto, il pifferaio, suonando suonando, conduce i roditori sino al mare ove essi scompaiono immediatamente. Una volta rientrato in città, però, egli si accorge che non è stata tolta nessuna sporcizia, che il sindaco non ha mantenuto la parola e non ha nessuna intenzione di farlo neanche in futuro. A questo punto il pifferaio si mette a suonare una nuova melodia e stavolta sono i bambini a seguirlo: felici si avviano verso un paese migliore, con tanto verde e aria buona… degno del loro futuro.
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Stagione Teatrale 2013/2014

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La Stagione 2013/2014 del Teatro Fenaroli di Lanciano è composta da 31 spettacoli con un’ampia varietà di proposte.
 
Il cartellone di Prosa, a cura del Teatro Studio di Lanciano, è articolato in 7 spettacoli.
 
Torna il Teatro Dialettale a cura degli Amici della Ribalta, con i 9 spettacoli inclusi nel XI Festival
del Teatro Dialettale Premio città di Lanciano “Maschera d’oro”.
 
Il Teatro Ragazzi, a cura dell’Uovo Teatro Stabile di Innovazione dell’Aquila, offre 5 spettacoli per gli spettatori più piccoli.
 
3 gli appuntamenti con il Teatro della Memoria.
 
Inoltre ci sarà spazio anche per la musica e la danza: il 20° Alexian & International Friends, il Gospel natalizio, il musical “Aggiungi un posto a tavola” e 3 spettacoli di danza.

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