Log in

UNA PURA FORMALITA’ - Prosa

Martedì 26 Gennaio 2016 ore 21:00

GLAUCO MAURI e ROBERTO STURNO

UNA PURA FORMALITA’

di Giuseppe Tornatore - Musiche G. Mazzocchetti

Regia Glauco Mauri

Biglietti in vendita presso il botteghino del teatro il 22, 23, 25 e 26 gennaio (16.30/19.30) - il 24 gennaio (15.30/17.30) oppure nei punti vendita Ciaotickets.com e online.

Lo spettacolo è qualcosa di ben riuscito fin dalla nascita. Una scelta felice (la sceneggiatura dell'omonimo film di Tornatore del 1994) è diventata, ad opera di Glauco Mauri, teatro non solo "da dire", ma da rappresentare. Sul palcoscenico, poi, la condivisione interpretativa con Roberto Sturno, intenso e misterioso, vibrante e smarrito come il suo personaggio. Uno spettacolo tagliente, pieno d'amore per le creature che popolano la Terra, da non perdere.

Quando "Una pura formalita'"di Giuseppe Tornatore usci' nel 1994 fu accolto, per la sua inquietante novita', con una certa difficolta' da parte della critica. Oggi e' considerato uno dei suoi film piu' belli in assoluto (lo stesso autore ne e' convinto), un "piccolo capolavoro" (interpreti: Gerard Depardieu, Roman Polansky e un giovanissimo Sergio Rubini).

L'intensita' del racconto, il suo ritmo, illuminato da emozionanti colpi di scena, una razionale e al tempo stesso commossa visione della vita, mi hanno spinto, in pieno accordo con Tornatore, ad una libera versione teatrale. Gia' il film ha una sua struttura sospesa fra cinema e teatro e questo mi ha molto aiutato nel lavoro. E come negli "incontri" fortunati, la storia cosi' magnificamente raccontata nel film, ha fatto germogliare in me emozioni inaspettate che diventavano sempre piu' mie.

Un'opera tanto piu' e' valida quanto piu' dona a un interprete la possibilita' di scoprire sfumature umane e poetiche in essa nascoste.

Ho cercato di far rivivere tutta la forza drammatica della sceneggiatura modificandone quelle parti che si presentavano con dei connotati troppo cinematografici, preservandone al tempo stesso quell'intensita' che dall'inizio ci avvolge nel suo misterioso intreccio. Il racconto rimane oscuro fino al suo sconvolgente epilogo dove i pezzi lacerati di una vita si compongono in una serenita' inaspettata e commovente: un capovolgimento radicale di quello che sembrava un giallo.

Un delitto e' stato commesso e ne viene accusato un celebre scrittore, Onoff.

Ma, pur con la tipica atmosfera di un thriller, "Una pura formalita'" e' un viaggio alla scoperta di se stessi, di quella che e' stata la propria vita.

"Gli uomini sono eternamente condannati a dimenticare le cose sgradevoli della loro vita; e piu' sono sgradevoli e prima si apprestano a dimenticarle". Ecco quello che scrive in uno dei suoi romanzi Onoff che nella lunga notte di "Una pura formalita'" cerca ansiosamente di ricordare... ricordare... cosa?

Un altro uomo aiuta Onoff in questa faticosa ricerca di un passato che si e' voluto dimenticare: un inquietante commissario di polizia, un personaggio duro e ironico, comprensivo ma implacabile...

Non puo' non sovvenirmi il ricordo del grande Dostoevskij e il rapporto tra Porfirij e Raskolnikov in "Delitto e Castigo".

Tutto si svolge in una sperduta stazione di Polizia. Ma lo e' veramente? E dove si trova? E quelle strane persone al suo interno, sono poliziotti? Cosa aspettano?

La storia fa nascere numerosi interrogativi ed e' pervasa di "misteriosi perche'". Il cinema ha le sue ricchezze espressive, il teatro ne ha altre che sono sue proprie. E su un palcoscenico, nel nostro caso, la parola assume un valore non solo di racconto ma anche di invito alla fantasia e alle domande. Domande necessarie all'uomo per aiutarlo a cercare di comprendere quel viaggio a volte stupendo e a volte terribile ma sempre affascinante che e' la vita.

Anche a questo serve il teatro!

 

Video

Log in or Sign up