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GIOBBE COVATTA - SEI GRADI

Spassoso, mordace, impietoso, ecco i tre aggettivi che meglio descrivono lo spettacolo di Giobbe Covatta “Sei gradi”. 

Solo sulla scena, l’attore ci offre uno squarcio del nostro pianeta a circa cento anni dal presente, narrando con beffardo, crudo e al tempo stesso grottesco realismo le pietose condizioni in cui è costretto a versare; la temperatura, aumentando di sei gradi dal valore medio, ha provocato desertificazioni, deforestazioni, scioglimento dei ghiacciai e altre terribili catastrofi. Gli esseri umani, carnefici e vittime della loro stessa tragedia, sono ormai totalmente accecati dall’egoismo e dall’avidità tanto da non riuscire a smettere di consumare e produrre inquinamento, seppur consapevoli di essere ormai prossimi all’autodistruzione.

Sottile eppure terribilmente feroce la critica che Giobbe Covatta, servendosi dell’infallibile strumento della risata, rivolge ad ogni uomo, ricco o povero che sia, ricordando che la tracotanza e la superbia di cui inevitabilmente ci si ammanta e il potere che ognuno in cuor proprio brama valgono un prezzo troppo caro, che forse non vale la pena pagare: la vita.

Lorenza Cocco

IIA

Liceo Classico Vittorio Emanuele II

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