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Macbett a Pallano

Per mano di Stefano Angelucci Marino il Macbett di Ionesco, un po’ rifacimento un po’ parodia del dramma Shakesperiano, si trasforma in Macbett a Pallano, opera teatrale coprodotta da Teatro del Sangro e Accademia degli Sventati di Udine.

Se quel che resta centrale è sicuramente la riflessione quanto mai viva e attuale sulla paranoia della sete di potere che corrompe anche gli animi più onesti, la rielaborazione di Angelucci Marino, ambientata in un Abruzzo contemporaneo sospeso tra realismo e visionarietà, diventa occasione per sviluppare azioni e situazioni di forte impatto scenico, per re-interpretare il gioco delle parti attribuendo loro nuovi elementi e significati.

Tale reinterpretazione, passando attraverso quello che è stato definito amorevole massacro della tradizione, ne esalta il lato comico e grottesco, facendo sì che l’opera non sia solo una messa in scena ma un conferire nuova vita al testo antico.

A partire dall’utilizzo dell'inflessione dialettale e passando per tutta una serie di riferimenti ed equivalenti simbolici direttamente collegabili alla cultura tradizionale Abruzzese, Macbett a Pallano diviene incontro-scontro sulla scena di fantastici personaggi , magistralmente interpretati, in costante equilibrio tra il tragico e il comico, tra l'aulico e il becero che si mescolano e assumono forme inaspettate. Il Macbett di Angelucci Marino è dunque trionfo del’ironia e del paradosso, deforma la sostanza conosciuta, dando vita a note volutamente stonate e fornendo una nova prospettiva da cui guardare all'umana condizione, permettendoci di riderne ancor prima che di crucciarcene.

Penelope (lanciano.it)
Ultima modifica ilLunedì, 03 Novembre 2008 00:14

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