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Il padre di famiglia di Antonino Varvarà

Il regista Antonio Varvarà insieme alla sua compagnia "Questa Nave" di Venezia porta in scena con "il padre di famiglia" un Goldoni dagli aspetti inediti. Infatti, non è la solita commedia goldoniana che regala risate grazie ai suoi intrecci amorosi,imprevisti e colpi di scena; questa volta si tratta di una commedia dai risvolti amari che non si risolve con il classico deus ex machina in modo lieto e semplice, ma assume i tratti di un dramma famigliare. Il regista veneziano traspone per mezzo di un grammofono che trasmette canzoni tipiche del periodo fascista,l'ambientazione settecentesca in una Napoli anni 40' evidenziando sia il contrasto generazionale sia le tensioni tra i personaggi del nucleo familiare. La scenografia lineare e semplice è composta da pannelli mobili che fanno da sfondo alle vicende affettive di una famiglia da ricostruire nei ruoli dei singoli protagonisti. L'atteggiamento autoritario e conservatore fatto di limitazioni e rigide regole di comportamento portate all'esasperazione rendono la figura del padre simile a quella del duce. E' proprio a lui che alla fine tocca la consueta morale goldoniana che apparentemente sembra ristabilire l'ordine, ma realmente appone solo un velo di normalità che cela problemi irrisolti e probabilmente irrisolvibili.

ML Vinciguerra
Ultima modifica ilLunedì, 03 Novembre 2008 00:14

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