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Il vangelo di Marco

Non solo Cabaret! Il teatro deve essere anche momento di incontro culturale e di riflessione, non solo il pur salutare ridere…...e allora plauso all’organizzazione di una serata diversa nel teatro Fenaroli di Lanciano. Uno spettacolo che non riempie tutte le sedie del Teatro, ma che conduce gli spettatori ad una riflessione interiore dell’anima e che risveglia il senso religioso e lo spirito cristiano che ognuno di noi inconsapevolmente conserva dentro.

Il Vangelo di Marco, interpretato da Renzo Arato, attore “non profeta in patria”, amato e famoso attore di fictions in Germania, ma sconosciuto da noi in Italia, si affida alla “Parola” , la Parola presa dal testo sacro più profondo e bello del mondo, il Vangelo di colui che non fu un discepolo, e che vide Gesù Cristo solo nell’”orto degli Ulivi” nel momento di maggior confusione ed abbandono, quando fu prelevato dai romani.

Uno spettacolo con contatto diretto con il pubblico, preparato scenograficamente con solo due sedie e un tavolino, con un attore che legge continuamente il suo copione, ma che riesce a coinvolgere senza far capire se si è nel prologo o nell’epilogo, legando il racconto in ogni sua parte e interpretando il testo con la profondità che solo la fede può manifestare.

Una lettura senza pause con impegno ed enfatizzazione della vita vera di Gerusalemme di 2000 anni, facendo capire allo spettatore che Gesù Cristo interveniva e si manifestava in modo sempre dolce ma onnipotente con gli “ultimi”.

Una lezione di come Il Vangelo deve essere letto e ascoltato con l’enfasi posta sì sui miracoli, ma anche sulla “Spe Salvi” che deve muovere ogni cristiano.

Gradito anche l’intervento del Vescovo a fine spettacolo che nel ringraziare l’attore ha puntualizzato la “Traduzione” utilizzata e spiegato l’importanza di seguire gli insegnamenti regalatici dallo scrittore.

Un grazie all’”Associazione del Ponte” che ha creduto in un “fare” teatro diverso ma sicuramente più istruttivo e che si spera venga riproposto anche l’anno prossimo con altri spettacoli del genere Sacro, perché l’uomo, anzi la sua anima, ogni tanto ha bisogno di fermarsi e di riflettere un po’.

Jazz (lanciano.it)
Ultima modifica ilLunedì, 03 Novembre 2008 00:14

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