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La Locandiera - 15 gennaio 2009

Uno spettacolo nello spettacolo, la rappresentazione teatrale de “La Locandiera”, capolavoro goldoniano, effettuato da Juri Ferrini(attore e regista) e il suo cast. Cast molto preparato, vivace e spiritoso; per non parlare del “fautore” di questa rielaborazione in chiave moderna, all’altezza di interpretare un ruolo come quello del cavaliere di Ripafratta, evidenziando la sua personalità misogina. La commedia, in prosa, parla di questa locandiera, Mirandolina – che rappresenta le donne che riescono a tenere in proprio potere gli uomini, strapazzandoli e usandoli in qualsiasi modo desiderano – che gestisce la locanda lasciatale in eredità dal padre. Si fa corteggiare dai suoi clienti abituali (ormai infatuati) il marchese di Forlipopoli e il conte d’Albafiorita, ricevendo da essi molti regali e suscitando gelosia in Fabrizio, cameriere della locanda al quale era stata già promessa in sposa dal padre. Alla locanda giunge poi un nuovo cliente, il cavaliere di Ripafratta, un aristocratico altezzoso che disprezza l’intero mondo femminile. Mirandolina, ferita nel suo orgoglio femminile e non essendo abituata ad essere trattata come una serva, cerca in tutti i modi di far cadere il cavaliere ai suoi piedi, portandogli il pranzo di persona in camera o cambiandogli le lenzuola con le più belle e “lussuose” che aveva. E ci riesce. Il cavaliere piano piano si scioglie davanti la figura di Mirandolina, raggiungendo i livelli degli altri duue personaggi e quindi cominciando a farle anch’egli tanti regali, anche “costosi”. La commedia si chiude con l’unione di Mirandolina e Fabrizio. La rappresentazione teatrale è stata particolare. Non esistevano le “quinte”, il tutto si svolgeva sul palco. Il cast ha interagito molto con il pubblico, tornando un po’ alle tecniche goldoniane, e questo ha influito positivamente sul giudizio finale.

Annalisa Taccardo VB MERC

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