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QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO

QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO -
L’arte di rappresentare il Metateatro Pirandelliano è in grado di suscitare l’entusiasmo di tutto il teatro; il teatro nel teatro è un’affascinante tecnica che Pirandello apprende dai succosi frutti dell’antichità, come le commedie Plautine. Quando il teatro parla di se o rappresenta se stesso, l’attore può svolgere a pieno la sua funzione di “essere il teatro”; l’effetto è confuso, caotico, è come spiare dal buco della serratura che conduce il pubblico alla scoperta della vita dietro le quinte, nei camerini o dietro il sipario. “Questa sera si recita a soggetto” è l’opera conclusiva della trilogia di Pirandello, preceduta da “Sei personaggi in cerca d’autore” e “Ciascuno a modo suo”, veri e propri “saggi” sul teatro, che affrontano il rapporto contrastato tra regia e attori. “Questa sera si recita a soggetto” nasce nel momento in cui il regista inizia a prendere possesso del palcoscenico a discapito dell’attore; Pirandello “si difende” dal regista: vuole lasciare agli attori la libertà dell’arte dell’interpretazione, ed ecco che c’è la ribellione! A tutta la “stravaganza” degli attori si contrappone la “squadra” del regista, composta da assistente, musicista, e un’attrice/amante, ma il “Capo” è costretto ad abbandonare le scene a causa della “rivolta”. La serata prevede la rappresentazione della novella di Pirandello “Leonora, addio!” nella quale emerge il dramma della gelosia del generale Verri che costringe la moglie, la bella Mommina, segregata in casa senza poter vedere nessuno. Ma al culmine della rappresentazione trionfa il metodo Stanislavskj che prevede la totale identificazione tra attore e personaggio, e l’attrice cade a terra svenuta, proprio come il suo personaggio di Mommina; a quel punto riappare il regista, fino ad allora nascosto dietro le quinte, che si rivela entusiasta dell’interpretazione brillante degli attori. Pirandello intende dimostrare, con la commedia, la necessari età della trama scritta dall’autore, a cui anche e soprattutto il regista deve attenersi. Una commedia geniale, come un’enorme matriosca, unita ad un’interpretazione eccellente di attori molto validi, tuttavia questo favoloso effetto droste potrebbe destare notevole confusione nello spettatore qualora non fosse presente una giusta conoscenza della tecnica. Nel complesso un travolgente e singolare tuffo nell’amore per il teatro.
Stefania Blasioli IA “Liceo classico Vittorio Emanuele II” Lanciano
Ultima modifica ilLunedì, 05 Marzo 2012 15:21

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