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La fiaccola sotto il moggio

Nella Bibbia, l’espressione “mettere la fiaccola sotto il moggio” significa, propriamente, occultare la verità. E’ una verità scomoda, tragica, sorprendente quella che Gigliola decide di recuperare da sotto il moggio e di riportare alla luce. Tanto pesante è la verità che grava sul padre Tibaldo e sulla matrigna Angizia, da far precipitare gli eventi in un’escalation di tensione e viva drammaticità fino alla conclusione, che sovrasta con tutto il suo monumentale pathos lo spettatore. Lo spettacolo si mostra agli occhi del pubblico con una scenografia buia, lacerata. Distruzione non solo materiale, ma soprattutto morale: la decadenza della famiglia presentata è tangibile fin dai primi istanti. Gli attori sono tutti in scena, chi in primo piano, chi dietro. E in scena rimarranno per tutto la rappresentazione. Si tratta di una scelta registica estremamente singolare ed interessante, che si discosta dal testo originale dannunziano. Sembra quasi che tutti i protagonisti siano vittime di un destino ineluttabile, al quale non possono sfuggire; il naturale e nefasto corso degli eventi è un fiume in piena, che travolge e porta con sé ogni frammento di rettitudine, ogni barlume di razionalità. Abile e pertinente è il gioco di luci, attraverso le quali lo spettatore riesce a mettere a fuoco una determinata azione. La rappresentazione è dinamica, l’occhio dello spettatore è costretto a muoversi continuamente, e ciò non può che permeare l’opera di forte suspense. A tal proposito, anche le musiche risultano fondamentali e contribuiscono indubbiamente a coinvolgere il pubblico e a far sì che questo partecipi degli sconvolgimenti interiori dei protagonisti. Infine, è doveroso menzionare gli attori: è soprattutto grazie a loro che il testo del poeta pescarese riesce a prendere vita. Le loro interpretazioni risultano non solo convincenti, ma del tutto adatte al contesto. Per questi ed anche altri motivi, sono portato a ritenere “La fiaccola sotto il moggio” della compagnia ATIR Milano una delle migliori rappresentazioni di questa stagione teatrale.

Tommaso Maria Carinci

Liceo classico V. Emanuele II, II C

 

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