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La purga di Georges Feydeau - adattamento di Arturo Cirillo

La purga: nome alquanto bizzarro per un titolo di uno spettacolo teatrale. Invece, è molto più di un divertente titolo; essa venne composta dal grande drammaturgo francese Georges Feydeau, vissuto tra la fine del XIX secolo e l’inizio XX. considerato, dopo Molière, uno dei più grandi autori del teatro comico francese. Racconta di lui Jean Cocteau:
“Feydeau non parlava mai del suo teatro, componeva di nascosto, come un vizio. Il teatro era il suo “vizio”. E in esso riversava la sua umanità e la sua fantasia più forte”.
La sua abilità di regista e drammaturgo suscitò per decenni risate in ogni tipo di pubblico, tanto da mettere in secondo piano la spietata satira alla borghesia parigina che adombra ogni sua opera. In una critica più lungimirante avrebbe potuto essere considerato fin dall\\\'inizio un moderno Molière, ed invece per anni fu snobbato come autore \\\"di serie B\\\" del teatro europeo (ad eccezione di quello francese). Solo recentemente è stato rivalutato e riletto in chiave di ironico fustigatore dell\\\'ipocrisia borghese.
La Purga viene messa in scena al Teatro Fenaroli di Lanciano sotto la regia di Arturo Cirillo. Quest’ultimo rivisita il testo originale apportando alcuni cambiamenti. Cirillo immagina l’ambientazione all’interno di una casa degli anni ’60-’70, anni in cui viene anche proiettato il film “Il fantasma della libertà” di Luis Buñuel. dal quale il regista prende spunto dalla sostituzione delle tradizionali sedie con dei wc. E proprio questi sanitari sono il fulcro di tutta la storia.
La rappresentazione inizia con una lunga scena in cui sfugge continuamente il centro e, in particolar modo, tutti i personaggi tranne uno: il bambino Totò, o anche Bebè come a volte è anche chiamato; nello spettacolo di Cirillo, Totò è interpretato da un attore grande, un bambino-adulto. In seguito, entra l’altro protagonista, il padre di Totò, un costruttore di igienici sanitari, dal lavabo al vaso da notte; un bel giorno deve ricevere la visita di un importante funzionario del Ministro della Difesa per l’assegnazione di una fornitura di vasi da notte all’esercito francese. Ma questo incontro è anteceduto da una discussione con la moglie, la quale è preoccupate perché Totò non ha “fatto” tanto in bagno quella mattina; per ciò inizia un dibattito sul purgare il bambino, passando attraverso altri argomenti, dall’abbigliamento della signora (ancora in camicia da notte
nonostante fosse mattinata inoltrata), dal secchio dell’acqua sporca, al tradimento della moglie del funzionario. Finalmente l’ospite arriva e constata di persona che i vasi da notte non sono “immortali” come invece sosteneva l’imprenditore. Su tutte queste questioni primeggia quella di purgare il bambino, il quale, alla fine, è l’unico a non essere purgato, beffando gli altri; così, dice Cirillo, “lo sporco che abbiamo dentro ha la meglio su quel che mostriamo fuori, il corpo rivendica il suo monotono e circolare movimento biologico, come la porcellana rivendica la sua natura distruttibile”.

Roberta Marfisi - IIIB - Liceo Classico Vittorio Emanuele II.
Ultima modifica ilVenerdì, 09 Novembre 2012 09:48
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