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Il borghese gentiluomo

L’attualità de “Il borghese gentiluomo”, come ha sapientemente spiegato Massimo Venturiello, sta nella tendenza dell’uomo moderno a rinnegare se stesso e a voler essere diverso da sé.

Il messaggio educativo di quest’opera viene, però, audacemente nascosto tra le pieghe di un’esilarante commedia dal gusto quasi farsesco.

Nell’attenzione appassionata dedicata alla cura dei costumi e dei numerosi inserti musicali si riscontra l’audace desiderio di sottrarre lo spettatore alla realtà quotidiana e di trasportarlo nel mondo del fiabesco.

Anche nell’universo della favola, dell’ideale e dell’aspirata utopia del borghese, c’è, però, spazio per la razionale, calcolatrice e disillusa esperienza della moglie che, invano, cerca di far rinsavire il marito, perso nei meandri insondabili del sogno.

L’unica possibilità di convivere con la pazzia, però, sta nell’assecondarla: è proprio questo il compito del servo che riesce a cucire nella stessa tela follia e razionalità.

Un finale, in gran stile, è garantito, ma dietro la trama dello spettacolo si snoda il paradosso del tragico tradire se stessi.

Clara Cuonzo, II C Liceo Classico “V. Emanuele II”

 

 

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