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Racconti disumani

Giovedì 12 dicembre il Teatro Fenaroli è andato sold out per “Racconti disumani”, uno spettacolo unico interpretato da Giorgio Pasotti sotto la regia di Alessandro Gassmann. Gli artisti hanno portato sul palcoscenico le parole di Kafka attraverso due racconti: “Una relazione per un'Accademia”, l'incredibile narrazione di una scimmia e della sua “metamorfosi”, e “La tana”, la storia di uomo che simile ad una talpa vive nascosto sotto terra intimorito da un nemico inesistente. Pasotti ha messo in scena le fragilità umane nei loro caratteri più autentici, mescolando la profondità delle riflessioni a tratti di comicità con un interpretazione degna di nota. L'artista, come aveva preannunciato nell'incontro con i ragazzi delle scuole superiori di Lanciano, ha curato corpo e linguaggio per dare forma ai due personaggi, distinguendoli nei loro caratteri peculiari. Personalmente ho apprezzato molto “La Tana” nella sua dinamicità e rapidità del parlare, nel suo linguaggio ibrido frutto di una colorata e comica fusione di dialetti. Pasotti ha dimostrato abilmente la sua versatilità e profondità d'animo, oltre che una grande preparazione fisica. In questo anche la regia è stata magistrale, nonostante la prima parte dello spettacolo risultasse più lenta ed esigente di maggiore attenzione. I due racconti hanno inoltre mostrato tutta la loro unicità nelle scenografie e nei costumi, curati nei minimi dettagli, dal completo rosso della scimmia, all'accurata parete bucata che ricopre il sistema di tunnel, casa dell’ “uomo-talpa”. A fare da cornice all'opera è stato un telo nero posto tra la narrazione e il pubblico, con cui musiche e suoni perfettamente inseriti nei racconti, sono stati accompagnati da animazioni e didascalie. Infine la luce, data unicamente da singoli fari puntati sul protagonista, ha reso perfettamente, oltre che il drammatico quadro delle scene, la solitudine dell'uomo di fronte alle sue fragilità. Si può dire che Giorgio Pasotti ha messo in scena l'uomo nella sua totalità cogliendone i tratti più nascosti, contrapposti e insieme affini. Tanti meritati applausi per “Racconti disumani”: Gassmann e Pasotti hanno dato vita ad un nuovo capolavoro sotto le parole perennemente attuali di Kafka.

Gilda Crippa

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